“Il decreto Aiuti bis, approvato ieri in Consiglio dei ministri, stanzia risorse importanti in un periodo così difficile, ma purtroppo senza incidere significativamente sull’economia e sulla via dei cittadini. Il provvedimento del governo, di fatto, si traduce in una mancetta per famiglie e pensionati e non interviene significativamente sulla vita delle imprese”. Lo dichiara in una nota Enrico Folgori, presidente di FEOLI (Federazione Europea degli Operatori della Logistica Integrata) e Chief Strategy e Market Intelligence Office di SIC Europe, società leader nel settore dei trasporti e della logistica integrata.
“Da questo governo ormai arrivato a fine corsa – prosegue Folgori – non era lecito attendersi di più. Le parole usate dal premier Draghi sono state di estremo realismo e buon senso e su di esse vale la pena fare qualche considerazione. Draghi ha spiegato che l’economia va meglio delle previsioni ma che in autunno la situazione sarà comunque difficilissima, come andiamo dicendo da tempo. Inoltre, il presidente del Consiglio uscente ha detto di augurarsi che il Paese possa avere un governo stabile per affrontare la crisi. Parole ampiamente condivisibili. In questa fase – prosegue Folgori – le forze politiche si stanno giustamente preoccupando di alleanze e liste, ma dal 22 agosto dovranno entrare nel merito su come affrontare l’autunno. Sinora non abbiamo sentito che vaghi propositi. Se questo governo in carica per gli affari correnti non può disegnare una strategia per il Paese, il prossimo esecutivo dovrà farlo e avrà pochissimo tempo perché a novembre sarà già tempo di legge di bilancio, in quel provvedimento che dovranno essere affrontate le questioni più urgenti”.
“Tra queste – prosegue il presidente FEOLI – ci sono sicuramente la lotta all’inflazione, il taglio del cuneo fiscale, l’abbattimento del costo del lavoro e la conseguente rivalutazione delle buste paga, le pensioni. Senza questi provvedimenti non si potranno garantire certezze alle famiglie e il rischio di una nuova contrazione dei consumi è concreto e produrrà effetti drammatici sull’economia. Così come il governo dovrà arrivare a provvedimenti strutturali in grado di abbassare i prezzi dell’energia elettrica, del gas, dei carburanti (a partire dalle accise) e delle materie prime, per non far lievitare costi di produzione che sarebbero insostenibili per le imprese”, conclude Folgori.