“Il dibattito sullo ius scholae e lo ius soli non riguarda solo le regole sulla cittadinanza e il tipo di società che vogliamo costruire nei prossimi decenni, ma ha innegabili ricadute sull’economia. Al di là delle legittime visioni politiche che divergono a seconda delle differenti forze politiche, è infatti innegabile come il dibattito sulla cittadinanza investa aspetti fondamentali relativi alla vita delle imprese. Gli imprenditori, infatti, da anni faticano a trovare numerose categorie professionali, oggi non più attrattive. Si tratta di professioni svolte ormai quasi esclusivamente da stranieri, che vivono in Italia, lavorano in Italia, pagano le tasse in Italia. Ampliare la popolazione concedendo la cittadinanza ai “nuovi italiani” potrebbe significare garantire a centinaia di piccole, medie e grandi imprese del nostro Paese, manodopera e lavoratori e allo Stato di incassare tasse e contributi importanti vista la situazione in cui versano le casse previdenziali a fronte di una popolazione che invecchia sempre di più e fa meno figli. In particolare nel settore della logistica e del trasporto – comparto nevralgico per l’economia nazionale e per il Made in Italy – servono autisti, fattorini e manodopera. Auspichiamo pertanto che il dibattito sulla cittadinanza avvenga anche alla luce di un sano pragmatismo, garantendo ovviamente che chi ha il passaporto italiano sia perfettamente integrato con le leggi, la cultura, l’istruzione e la società del nostro Paese”.
Lo dichiara Enrico Folgori, presidente di FEOLI (Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata) e responsabile Strategia e Sviluppo di Sic Europe, azienda leader nel settore della logistica, dei trasporti e del facility management.